Tra le esperienze accademiche e personali più significative, l’Università offre la possibilità di studiare all’estero tramite programmi ad hoc, a seconda del tipo di percorso di studi intrapreso e delle mete disponibili. Da qualche decennio, precisamente dal 1987, in Europa e nel mondo è possibile trascorrere un determinato periodo accademico in una città estera, all’interno di una dimensione di mobilità accademica fortemente promossa sul finire dello scorso secolo.
Il Progetto rappresentava la possibilità di interconnettere giovani di lingue e paesi diversi, nel contesto europeo e mondiale ancora diviso dal Muro di Berlino. A distanza di oltre trent’anni è possibile stabilire con certezza che l’iniziativa è perfettamente riuscita.
Chi non ricorda a questo proposito il celebre film di Cédric Klapisch del 2002, L’Appartamento spagnolo? La visione del film è stata per molti studenti di università e superiori un momento ispiratore per la propria carriera, e divenendo un cult della cultura universitaria:
“Sono francese, spagnolo, inglese, danese. Non sono uno, ma una moltitudine. Sono come l’Europa. Sono tutto questo. Sono il caos”.
L’appartamento Spagnolo
Questo e altri passaggi hanno stimolato la fantasia di generazioni di studenti che, nel tempo, hanno sfruttato le potenzialità di questi bandi, sempre più diffusi e supportati. Il seguito riscosso ha spalancato le porte ad altri progetti, paralleli e complementari, stimolando e stabilendo connessioni socio-culturali. L’Erasmus ha infatti avuto certamente primario nel rafforzamento di un sentimento europeo, ovviamente a partire dalle fasce più giovani e interessate da questo progetto.
Informazioni e consigli
Il Progetto Erasmus+ (acronimo di EuRopean Community Action Scheme for the Mobility of University Students), rinominato nel 2014 Erasmus+ per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport ingloba le precedenti declinazioni come il progetto Leonardo o l’Erasmus Mundus dedicate ai neolaureati.
Per iscriversi ai bandi potete dare uno sguardo ai Documenti ufficiali contenuti nel sito ufficiale di Erasmus+, ma è necessario controllare la bacheca dei vostri atenei per potere rimanere aggiornati su scadenze, città ospitanti, progetti, durata e molto altro. Solitamente le scadenze per la presentazione delle domande che avvia il processo di selezione e progettazione sono previste per il periodo tra febbraio e marzo. Se siete interessati a quest’esperienza è necessario affrettarsi.
I requisiti per l’iscrizione ai bandi sono chiari, semplici e consultabili al link indicato: tra di essi alcuni sono relativi alla conoscenza della lingua del paese ospitante e dell’inglese; altri fanno invece riferimento all’andamento scolastico personale, al numero di esami, alla media voto, etc.
Le mete, così come la durata, variano in base al corso di laurea di provenienza; in altre parole, potrà capitare che la città, o l’università dei “vostri sogni” non disponga della borsa per voi. Se ciò dovesse succedere non fatene un dramma, anzi: avrete la possibilità di conoscere posti e contesti che vi lasceranno senz’altro a bocca aperta.
Tutte queste pillole sono maggiormente sviluppate e chiarite sul sito del progetto, o sui portali dei vostri atenei; potrete anche iscrivervi a giornate o incontri di orientamento, in presenza o a distanza; in queste speciali occasioni vengono definiti i criteri di assegnazione che, come già indicato, variano in base alle università, di partenza e di arrivo.
Quale progetto scegliere?
La presenza di più bandi è dovuta al tipo di finalità di ciascuno, così come legata ai requisiti di ingresso. Dai primi passi di fine anni ‘80, a eccezione del periodo determinato dal Covid-19, gli iscritti al Progetto Erasmus sono costantemente cresciuti, al pari di progetti, paesi e città ospitanti.
Per dare un’idea in termini numerici, secondo le stime della Commissione Europea, gli ultimi tre decenni hanno visto la partecipazione ai progetti Erasmus di circa 10 milioni di persone, suddivisi tra studenti, insegnanti e personale; i partecipanti ai progetti del 2017 sono stati quasi 800 mila, con circa 60 mila organizzazioni coinvolte; nell’anno accademico 2018-2019, l’ultimo pre-pandemia, gli studenti e il personale accademico sono stati più di 800 mila, suddivisi in più di 20 mila progetti, sviluppati da oltre 90 mila organizzazioni.
Il trend presentato non ha subito nemmeno la scossa causata dalla Brexit, periodo nel quale i fondi stanziati per questi bandi sono, anzi, raddoppiati. Cifre importanti che testimoniano la crescita di interesse e coinvolgimento per la mobilità accademica.
A fianco dell’Erasmus, che rappresenta la mobilità individuale a fini di apprendimento appartenente alla Chiave1 (nella quale è presente anche lo SVE, Servizio Volontario Europeo) si situa la mobilità a fini di traineeship della Chiave2, Partnership for Cooperation, che comprende progetti di tirocinio in Europa sulla base della propria carriera accademica. Come per il progetto Erasmus tout court, anche in questo contesto i dati sono decisamente stimolanti, con un trend in crescita a partire dal 2014.
Quali fattori considerare per la scelta?
Stabilito a quale progetto è possibile aderire e superati i requisiti di accesso, ci si trova a rispondere a un’importante domanda, spesso senza esperienza o informazioni: dove fare l’Erasmus?
Non c’è una precisa risposta a questa domanda, poiché l’Erasmus rappresenta un’esperienza unica e a 360° e per molti versi irripetibile. I criteri però da tenere in conto per la scelta del progetto, a nostro avviso, sono i seguenti:
- la qualità della didattica dell’università ospitante;
- la lingua parlata;
- il costo della vita, dagli affitti alla spesa alimentare, dai trasporti al materiale accademico;
- clima e cultura;
- la posizione geografica;
- servizi e agevolazioni per gli studenti;
- vita cultura, eventi, musei;
- sicurezza;
- durata del progetto;
- motivazione personale.
Potete dare uno sguardo alle classifiche delle migliori università, ma per avere un’idea più specifica della qualità d’insegnamento è possibile dare uno sguardo alle tesi prodotte dagli studenti di quell’Ateneo, oppure consultare i forum e i blog di studenti iscritti, oppure cercare informazioni nei vari gruppi sui social network. Queste sono soltanto le tappe iniziali del processo di scelta che deve considerare anche altri fattori, come il costo della vita; le spese infatti possono variare di molto da una capitale europea, ad esempio Parigi, e una città più “periferica” come Oviedo.
Come scegliere il progetto più idoneo per noi?
Per evitare sorprese magari spiacevoli è bene quindi informarsi prima di presentare la propria domanda. In questo senso è importante considerare il costo dei trasporti necessari per raggiungere l’università o i luoghi di interesse, il costo degli affitti in relazione ai quartieri o zone della città, il costo medio di una spesa alimentare. A queste voci dovrete anche considerare quelle relative ai divertissement, che durante l’Erasmus raggiungono mediamente cifre vertiginose.
Gli altri criteri sono per lo più soggettivi e legati alla lingua del paese ospitante, che in alcuni casi può fungere da stimolo, in altri può rappresentare una barriera da superare; allo stesso modo è consigliabile verificare clima e posizione geografica, così come controllare le possibili agevolazioni per gli studenti, come per i trasporti o per gli affitti.
Altro fattore molto importante è il senso di sicurezza; è necessario chiarire questo aspetto poiché rappresenta la percezione personale di sicurezza nell’ambiente circostante, sconosciuto e con pochi elementi di riferimento, soprattutto all’inizio. Cercate quindi un luogo che vi ispiri sicurezza o del quale abbiate feedback di amici o conoscenti positivi. Questo elemento è molto importante anche se un po’ sottovalutato: il punto è comprendere che questa scelta influenzerà i successivi mesi della vostra vita accademica, e non, ed è quindi fondamentale scegliere un posto che possa essere percepito come “casa”.
Altri spunti per la scelta sono la vita culturale, nella quale possiate ritrovarvi, e la durata del progetto: i bandi Erasmus non sono infatti uguali tra loro così come la loro durata che varia dai quattro ai dodici mesi. L’ultimo e più importante punto è la motivazione personale: ciascuno di noi è attratto da specifiche città, paesi, lingue, culture. Dare ascolto a questo stimolo istintivo può essere, in molti casi, il vero motore della scelta.
Quali città?
Se avete quindi una città del cuore, o comunque preferita, la scelta potrebbe essere già fatta; diversamente potete seguire i consigli di chi ha già fatto fatto l’Erasmus. Oltre alle classifiche dei migliori atenei, potete consultare le classifiche (disponibili online) o gli indici di gradimento delle mete preferite dagli studenti degli anni precedenti; a seconda dei fattori di rilevanza, le mete più consigliate sono innanzitutto Madrid, Barcellona, Lisbona, Berlino, Salamanca, Toledo, Amsterdam, Belgrado, Praga, Budapest e Porto.
L’indice di gradimento per queste città è pressoché unanime, al di là del paese di provenienza, l’ateneo o altri fattori come il costo della vita (chiaramente differente tra le città proposte). A fianco a queste città/metropoli, dove la movida gioca un ruolo centrale nella definizione della vita quotidiana, troviamo numerose sorprese, a partire da Poznan, Cadice, Coimbra, Lovanio, Vilnius, Ratisbona, Oulu, passando per le più gettonate Valencia, Granada, Siviglia, Cracovia, Varsavia.
Salta subito all’occhio la folta presenza di città spagnole, ma anche la presenza di città di dimensioni contenute e con ritmi meno frenetici. Menzione a parte merita Bologna, esclusa per gli studenti italiani, città universitaria per eccellenza e tra le mete più gettonate per gli studenti di tutta Europa. Se la carrellata di queste città non ha fugato i dubbi potete allora consultare i numerosi gruppi a tema presenti sui vari social network.
Buon viaggio!
Quale sia la città o la durata, godetevi l’esperienza, sapendo che potrebbe rappresentare una semplice parentesi della vostra vita o un punto di svolta. Starà a voi stabilire quale strada prendere.
Alcuni consigli per il vostro soggiorno possono essere utili o comunque di interesse: immergetevi nella cultura locale, assaporando cucine diverse, scoprendo tradizioni e folklore, ascoltando generi musicali differenti da quelli a cui le nostre orecchie sono abituate. Approfondite e perdetevi all’interno della città, osservando quartieri, piazze, bar, ristoranti e tutto ciò che può richiamare la vostra attenzione; viaggiate il più possibile all’interno della regione e del paese di appartenenza. Provate ad apprendere la lingua locale e cercate di fare la conoscenza di persone del posto, evitando la solita compagnia, e quindi la solita lingua.
Al di sopra di ogni cosa, vivete l’esperienza fino in fondo, fatene tesoro, e fateci sapere com’è andata!